Ambiente
Il termine Ambiente può avere diversi significati e per questo probabilmente la sua valenza è ancor oggi difficilmente quantificabile.
Il rispetto dell’ambiente, inteso come tutela e salvaguardia degli esseri viventi e del pianeta in cui viviamo è per il geologo il punto cardine della propria etica professionale.
Il boom industriale degli anni ’60, ha portato sicuramente innumerevoli vantaggi, derivati gran parte dall’utilizzo dei combustibili fossili come il petrolio e i suoi derivati; si pensi all’arrivo dell’elettricità, automobili, treni e tutto quello che è più familiare al giorno d’oggi.
Di contro, una carenza normativa iniziale associata alla mancanza di sensibilità nei confronti dell’ambiente, ha fatto sì che una gestione sconsiderata di tali prodotti, rappresenti la principale causa di inquinamento del sottosuolo, acque sotterranee e superficiali.
Il dlgs 22/97, cosiddetto decreto Ronchi prima e il DM 471/99 dopo, sono considerate le pietre miliari in ambito Rifiuti e Bonifica di Siti Contaminati.
Oggi le 2 normative sono state revisionate e unificate in un unico documento, il considdetto Testo Unico per l’Ambiente (TUA) dlgs 152/06 e dalle sue modifiche e integrazioni.
Il TUA attualmente è suddiviso in 6 parti, ciascuna delle quali ha dei sottoparagrafi detti “ Titoli” e quindi in “Articoli”.
Nel documento, la gestione dei rifiuti è affidata alla Parte IV Titolo 1-Titolo 4, mentre il procedimento amministrativo di Bonifica viene trattato dalla Parte IV ai Titoli 5 e 6.
Punto essenziale della parte relativa alle bonifiche è l’introduzione del concetto della prevenzione di un potenziale incidente che possa produrre inquinamento e soprattutto dell’attribuzione delle responsabilità al conduttore dell’attività e quindi “chi inquina paga”
Per quanto riguarda gestione delle terre prodotte nel corso delle attività di escavazione, nel 2017 è stato approvato in via definitiva il dpr 120/2017, il cosiddetto “Terre e Rocce da Scavo”.
Il decreto stabilisce essenzialmente le procedure nonché i tempi attraverso i quali è possibile riutilizzare le terre di escavazione, partendo dal presupposto che l’intera procedura di riutilizzo del materiale di scavo debba essere pianificata (“progettata”) preliminarmente all’inizio delle attività di scavo.